Classificare i climi significa stabilire dei parametri (generalmente in termini di temperature, precipitazioni, pressione, umidità ecc) da poter utilizzare per suddividere il territorio in aree climatiche. Nel corso degli anni diverse sono state le classificazioni proposte ma tra tutte quella più ampiamente utilizzata è quella di Koppen.
Proposta per la prima volta nel 1918 è stata più volte rimaneggiata fino ad arrivare a quella definitiva, utilizzata ancor oggi, del 1936.
La classificazione dei climi di Koppen si basa per lo più su metodi empirici ed utilizza temperature e precipitazioni come parametri fondamentali, tralasciando invece altri fattori quali pressione, umidità, venti ecc.
Secondo la classificazione di Koppen i climi possono essere suddivisi in 6 classi principali, divise poi a loro volta in sottoclassi:
Ogni classe è poi essere suddivisa in diverse sottoclassi.
Si osservi poi che alcune classi di climi molto utilizzate, non fanno in effetti parte della classificazione di Koppen. Il clima subtropicale ne è un valido esempio.
esiste il Ds (Dsa, b, c, d)